di Anna Maria Onelli
1 aprile 2021

Fece un certo effetto quando Panorama pubblicò questa foto di Alda Merini, già ultrasessantenne, che, mostrandosi a seno nudo, fece scrivere: “Questa foto non pretende di richiamare innamorati. E’ un dito in un occhio”.
E fu così, perché, seppur devastata dai lunghi periodi passati in manicomio, lei ebbe il coraggio di “mettersi a nudo” , sfidando la “norma”, che vuole vedere solo corpi belli, ispirati alla perfezione della magrezza, della proporzione, della giovane età. Lei, vuole ricordare che esiste la quotidianità dei sovrappeso, dei brutti, degli anziani. Infatti disse:
“Sono stata io a volere essere fotografata nuda. Mi fa sorridere il moralismo della gente, non lo tirano fuori per il nudo in sé, ormai ovunque, ma per quello non perfetto. E’ l’imperfezione a scandalizzare, come fosse una colpa. Il mio è stato un gesto di provocazione, e anche di profondo dolore: in manicomio ci spogliavano come fossimo cose. Mi sento nuda ancora adesso”.