di Anna Maria Onelli
10 settembre 2019


Medusa, nella mitologia greca, era una delle tre Gorgoni, figlie di divinità marine. Esse avevano il potere di trasformare in statua chiunque avesse incrociato il loro sguardo. Erano raffigurate come donne orrende, con un grande viso rotondo, talvolta con una corta barba ruvida, una bocca con zanne suine e una massa di serpenti per capelli; con il passare dei secoli, esse furono rappresentate come ragazze bellissime, pur mantenendo i serpenti al posto dei capelli.
Il re tiranno, Polidette, per liberarsi di Perseo e sposarne la madre Danae, lo mandò a uccidere Medusa, che era l’unica delle tre sorelle a non essere immortale. Perseo, con l’aiuto della dea Atena, prima imparò a riconoscere, fra le tre, chi era Medusa poi, trovato il luogo dove esse dormivano, guardandole attraverso il loro riflesso nello scudo magico, che gli aveva donato Atena perché non rimanesse pietrificato, si avvicinò e tagliò la testa a Medusa.
Dal corpo decapitato uscirono i due figli che la gorgone aspettava da Poseidone: il gigante Crisaone e il cavallo alato Pegaso, in groppa al quale Perseo fuggì.
Egli portò con sé, in un sacco, la testa mozzata di Medusa che utilizzò come arma contro i nemici, poiché essa aveva mantenuto il suo potere di pietrificare con lo sguardo.
Molti studiosi ritengono che il mito di Medusa rappresenti quella parte crudele che è dentro di noi e che dobbiamo controllare con la forza della nostra coscienza. Si racconta che, a contatto con la testa della Gorgone, anche le alghe si pietrificarono, e da esse ebbe origine il prezioso corallo, detto in greco “gorgonion”.




I serpenti al posto dei capelli.
I serpenti al posto dei capelli, questa è la particolarità della testa di Medusa, che dall’ VIII sec. a.C.è oggetto di raffigurazioni scolpite o dipinte, sui muri dei templi e delle case, sugli scudi, per intimorire i nemici, perché, come tutti gli esseri mostruosi dell’antichità , anche Medusa aveva un preciso scopo: proteggere contro i malefici. Le culture primitive creavano esseri più mostruosi possibile perché credevano che “ciò che è orrido, scaccia l’orrido”. Così la testa di Medusa continuò nei secoli ad essere raffigurata sui vasi, su collane e bracciali, perfino sulla bandiera siciliana; è ancora molto tatuata sul corpo, come simbolo di magia, di trasformazione, di libertà.

L’usanza di utilizzare i mostri per scacciare i demoni fu copiata dalle chiese cristiane che, soprattutto nel medioevo e nel settecento, scolpirono mostri sulle loro porte e sulle strutture delle chiese.